La paura ti impedisce di goderti il tuo cavallo come vorresti ? Se sì, sei in buona compagnia.
Qualcuno una volta mi disse che avrebbe potuto essere un buon cavaliere con un buon cavallo, ma che poi iniziò a diventare sempre più nervoso in sella, che quando il cavallo agitava la testa o accelerava un pochino, si faceva prendere dal panico- era come se, entrando nella fine dei 30 si facesse prendere dal panico ad ogni minimo accenno di nervosismo del cavallo .
Timore – Fra le donne di mezza età e specialmente anche oltre – è diffuso e quasi cronico . Lasciato non controllato, può fare scomparire il piacere che i cavalli ci danno.
Ma si può combattere. Cerchiamo di esplorare che cosa causa tale paura , poi cerchiamo di spiegare come fidarci, con le abilità e le conoscenze che sviluppiamo per riguadagnare fiducia e farla scomparire per sempre. C’è della scienza dietro al meccanismo che rende più fiduciosi e cercheremo di spiegare come ci se ne può avvantaggiare.
Infine , se tu riuscissi ad investire il tempo e lo sforzo necessari per sviluppare un vero rapporto di fiducia con il tuo cavallo , allora certamente potresti ottenere ( o riprendere ) la fiducia che rende il cavalcare una gioia
Cerchiamo di capire che cosa causa la paura, e cerchiamo di arrivare alle soluzioni.
Che cosa rende timorosi?
Molti fattori possono rendere anche il cavaliere più spavaldo timoroso riguardo ai cavalli
Questi includono:
Il trauma di un incidente a cavallo può avere un impatto sull’ autostima
-Specialmente se hai subito un infortunio, il trauma di un incidente a cavallo può avere un forte impatto sulla tua autostima. “Sei portato a pensare – quante volte ancora mi dovrà capitare?” … osserva il prof Edmund Acevedo, PhD, professore all’ università Virginia Commonwealth.
“e la risposta non sarà sicuramente “zero “… e questo ti causerà esitazione”.
Empatia anche se non hai mai subito dei veri e propri infortuni , a volte il sentir parlare di quelli degli altri ti potrebbe suggestionare: ora dei 50 anni , ne avrai sentite talmente tante su persone che si sono fatte male e tutto il resto, per non parlare di incidenti finiti male – accumulando una conoscenza del negativo .e se fossi una persona empatica arriveresti a soffrirne quasi quanto fossero tue esperienze .
Età naturalmente, più invecchiamo più diventiamo vulnerabili . Ci sono cambiamenti psicologici e mentali che capitano a tutte le età- i riflessi non sono più quelli di una volta e siamo consapevoli che i nostri corpi sono più fragili e non si rimettono a posto come prima.
Aggiungi l’equazione – responsabilità di famiglia con quelle del lavoro – e si diventa naturalmente più guardinghi – e più propensi ad avere paura.
Problemi di genere – le donne , in particolare , sono più propense ad avere paura quando invecchiano ,oppure gli uomini che non hanno mai avuto fobie tendono a svilupparle oltre i 40 anni .La causa può essere anche ormonale ma riflette anche uno schema sociale prevalente fra le donne che vanno in pensione prima oppure non hanno mai lavorato fuori di casa, e questa mancata esposizione ad ambienti esterni le rende estremamente vulnerabili ai cambiamenti e quindi alla predisposizione alla timidezza e di conseguenza alla paura .
Nuove informazioni – molti di noi sono cresciuti felicemente ignoranti riguardo ai danni cerebrali da incidente in passato. A differenza di allora: oggi si sa sempre di più riguardo ai traumi cranici in tutti gli sport, e non è sorprendente che più si sappia, più si tenda a diventare cauti
Come si supera la paura
Le cause della paura possono scoraggiare, ma possono essere superate, facendo uno sforzo per un periodo sufficiente di tempo
La prima cosa da fare è cercare di ridimensionare la propria paura – piuttosto che pensarci come a qualcosa che ci tenga indietro e ci metta in imbarazzo, considerarlo come un mezzo che ci permetta di capire i limiti di quello che ci faccia sentire a proprio agio, che ci aiuti a sentirci al sicuro :
Pensala in questo modo: non eviti di guidare l’auto pur sapendo che ci sono gli incidenti (molti ogni giorno), ma piuttosto fai quello che puoi per cercare di guidare in sicurezza e ridurre il rischio, e questo ti dà la possibilità di non temere la guida. Quindi, il tuo timore effettivamente ti aiuta a restare al sicuro mentre impari a superarlo– e qual è l’arma segreta per superare la tua paura? L’autostima.
Questo ti fa uscire di mente la paura di guidare, non si sa come succede, ma uno studio nel 2005 ha scoperto che il processo di sviluppo della paura nel cervello umano sembra sia eliminato dal processo chimico cerebrale dell’ormone della “fiducia “– l’ossitocina
Scansioni sul cervello hanno rivelato che questo ormone reprima il fulcro della paura nel cervello, l‘amigdala, rispondendo a stimoli inducenti paura così più si ha fiducia nel proprio cavallo, meno probabilmente si avrà paura di lui. Naturalmente la fiducia non viene da sola, come l’amore. Si può adorare il proprio cavallo ma avere il timore di cavalcarlo.
Dopo avere fatto tutto il possibile per sviluppare un vero rapporto di fiducia fra sè e il proprio cavallo ci sono altre cose che si dovranno acquisire: rispetto, abilità comunicative, imparare a prevedere e reagire correttamente con il suo comportamento più probabile ed intuitivo
Se fosse un’equazione, sarebbe la seguente :
cavalcare in modo sistematico + sufficiente tempo investito = fiducia
La fiducia elimina la paura:
Prevedere e controllare:
Dr. Larry Beutler del Palo Alto University è autore di molti libri sulla psicoterapia, valutazione e le psicopatologie. È anche un uomo di cavalli da una vita e un clinico con padronanza a cavallo e molta esperienza nel far superare la paura ai suoi allievi
La fiducia è una altro modo di prevedere la paura , ecco il perché non impazziamo quando guidiamo l’auto . Abbiamo fiducia nel fatto che gli altri automobilisti non ci vengano addosso. Per cui, il lavoro a terra e altri esercizi di addestramento ci fanno capire che cosa aspettarci da lui, per poter prevedere come risponderebbe in determinate situazioni, allo stesso tempo, sviluppiamo fiducia nelle nostre capacità di riuscire a gestire il suo comportamento.
“Se siamo in grado di prevedere e gestire le situazioni nel nostro ambiente, abbiamo fiducia nella nostra capacità di previsione e controllo” spiega Beutler
Questo ha un profondo effetto sulle sostanze di trasmissione del cervello – un altro modo di dire che c’è un grande potere nelle nostre percezioni. In questo modo non ci facciamo sopraffare dall’ ansia e dalla paura.
Ma per sentirsi veramente al sicuro con il proprio cavallo, la propria autostima deve essere allo stesso livello delle proprie capacità. Un’autostima gonfiata potrebbe far sentire più fiducioso e meno timoroso, ma se non si ha le effettive capacità per gestirla, non sarà positivo, anzi, alla lunga potrebbe diventare pericoloso.
Tutto questo significa che ci vuole il lavoro, il tempo necessario e la persona adatta che ti segua per diventare effettivamente in grado di prevedere e controllare il tuo cavallo.
Il lavoro a terra è la chiave
Il lavoro a terra si rivela particolarmente utile in questo processo, aiuta e permette di iniziare ad imparare tutte le cose essenziali (comunicazione efficiente, rispetto del comando , previsione delle reazioni del cavallo, sapere come gestire queste reazioni ) in un contesto dove ci si sente più sicuri ( a terra).
Il lavoro a terra è la parte più importante per costruire un rapporto di fiducia con il cavallo. con il lavoro a terra, si impara che il cavallo non comunica con la comunicazione verbale, ma per lui è un intero linguaggio del corpo – bisogna imparare quella lingua, per saperla usare per muovere il cavallo nello stesso modo in cui una giumenta muove il suo puledro.” vieni vicino, allontanati”. Quando si impara a fare tutto questo in armonia con il cavallo insieme agli altri esercizi a terra, l’autostima crescerà. La paura stessa ha un ciclo vitale, e avendo un buon piano per combatterla d’anticipo attraverso un buon programma di addestramento aiuterà ad affrontarla.
La paura alimenta l’evitare delle situazioni –ed è una risposta psicologica che è condizionata dalla paura – evitando le situazioni che fanno paura la alimentano, continuerà ed anzi aumenterà.
Per, esempio, entri in un tondino con un cavallo e lui abbassa le orecchie. Questo ti intimorisce e vorresti uscire, ma se esci, la tua paura verrà alimentata e il tuo cavallo imparerà pure una lezione negativa, imparando a farti arretrare nei suoi confronti. Ma se tu rimani dentro e fai quello che devi fare per affrontare “quelle orecchie”, se necessario con l’assistenza di un istruttore o di un trainer, allora la paura scomparirà e imparerai con l’esperienza ad essere meno timoroso del tuo cavallo.”
Ci vuole anche una strategia “in sella “
Gli stessi principi si devono mettere in pratica quando si monta : se la testa del cavallo improvvisamente si alza e tu senti un po’ di timore , devi avere una strategia pre-programmata per poterlo affrontare – forse cavalcarlo in un”8” o in una serpentina o anche in cerchi piccoli può distrarlo e farlo riconcentrare .
Se sei troppo ansioso anche per quello, allora smonta e fà subito del lavoro a terra per riconquistare il controllo e ricordargli che deve ascoltare ed essere rispettoso. Potresti rimontare o no a questo punto, ma l’importante è restare con lui e lavorarlo finché la paura non arretra.
Quello che vorresti fare sarebbe fuggire e mettere via il cavallo ma reagire ti darà l’abilità e la conoscenza necessaria: ecco perché un piano di addestramento è essenziale per il tuo successo.
Dovresti eseguire il lavoro a terra in anticipo, così da avere sempre qualcosa di “solido” su cui ripiegare.
Con questa strategia, si può avanzare quanto si vuole nella propria “comfort zone” poi, passo a passo, sapendo che se necessario si può anche retrocedere per ristabilire la propria autostima.
Mettere in pratica quello che crea ansia, poi cercare di fermarsi finché non si riesce a ristabilire il controllo e un senso di prevedibilità. Noi non possiamo naturalmente prevedere al 100 % il comportamento di un cavallo che può essere davvero imprevedibile, ma possiamo arrivare fin dove ragionevolmente ci si può aspettare che cosa possa succedere in una data situazione… questo darà più autostima nelle proprie capacità .
Ulteriori suggerimenti su “come farcela”, ovviamente per ottenere I migliori risultati è indispensabile sviluppare una relazione di fiducia con il cavallo
Ottenere la guida di un esperto: L’ideale, ovviamente, sarebbe prendere lezioni costantemente da un istruttore che conosca bene i fondamenti della comunicazione “uomo – cavallo” Se quella persona potesse occasionalmente muovere il tuo cavallo sarebbe meglio , in ogni caso .
Se non ci si può permettere un istruttore o un trainer, si deve cercare di usare qualunque risorsa sia possibile, (libri, video, articoli di riviste specializzate, programmi online ecc) per migliorare la capacità in sella. Un compagno di equitazione entusiasta ed esperto per accompagnare ed incoraggiare potrebbe essere di grande aiuto per i propri progressi.
Investire nel tempo che ci vuole – questo sappiamo che è una sfida nel mondo di oggi, pieno di impegni “multitasking “. Ma di fatto anche il miglior programma di addestramento del mondo non funzionerà se non ci si dedicherà regolarmente per tutto il tempo necessario.
Non è necessario montare ogni giorno, ma si deve cercare di fare comunque “qualcosa “con il cavallo – lavoro a terra, una passeggiata di venti minuti, passo e trotto in campo almeno quattro o cinque volte la settimana, idealmente in giorni consecutivi.
Nei giorni in cui non si può cavalcare, ci si può dedicare al lavoro a terra in modo che il cavallo si abitui alla persona ed alle eventuali cavalcate.
Non sopravvalutarsi mai – se il tuo cavallo è una sfida troppo grande per te e per il tuo livello (un professionista lo saprà valutare) ti sentirai frustato e insicuro – dallo ad un professionista mentre lavori con un cavallo più consono al tuo livello per migliorare la tua tecnica, poi sarai in grado in seguito di riunirti a lui con risultati molto migliori.
Sii consapevole del rischio – come alla guida di un’auto, sapere che sei in grado di fare tutto il necessario per ridurre il rischio ti aiuterà. Cavalca solo quando ti senti sicuro, dal tondino all’arena che costruirà la tua fiducia nelle tue capacità (con il supporto del tuo istruttore)
Evita compagni di sella che rischiano e che non rispettano le tue necessità per un ambiente sicuro. accompagnati solamente con persone affidabili, utilizza attrezzature ben tenute e adeguate e indossa un Cap!!!
Alana Harrison da:
https://horseandrider.com/western-horse-training-tips/fear-of-riding-13179