L’apparato uditivo del cavallo si presenta con una struttura simile a quella dell’uomo, formata da tre parti principali: orecchio esterno, orecchio medio e orecchio interno.
- Orecchio esterno: è composto dal padiglione auricolare ed ha la forma di un imbuto, per meglio convogliare i suoni verso il timpano. La mobilità dell’orecchio esterno è notevole e permette al cavallo di orientare le orecchie verso le fonti di rumore di maggior interesse. Caratteristica interessante è che il cavallo può arrivare a chiudere quasi completamente il canale auricolare ripiegando le orecchie all’indietro. Ciò gli permette di proteggersi da rumori molto forti o particolarmente fastidiosi.
- Orecchio medio: è separato dall’orecchio esterno dal timpano. Le vibrazioni del timpano sono amplificate da tre piccoli ossicini – martello, incudine, e staffa – che le trasmettono all’orecchio interno.
- Orecchio interno: è costituito sia dall’organo dell’udito, la coclea, sia dall’apparato vestibolare, che è fondamentale per il senso dell’equilibrio, come nell’uomo .
LE CAPACITA’ UDITIVE DEL CAVALLO
Il cavallo ha un udito molto simile a quello dell’uomo, la principale differenza fra i due è che il cavallo è in grado di udire suoni con frequenza leggermente più alta, mentre non è in grado di udire i suoni molto bassi, che invece l’orecchio umano è in grado di percepire. Tuttavia si dimostra molto sensibile anche a suoni a bassissima frequenza, che a livello teorico non dovrebbe essere capace di udire,tramite le vibrisse e gli zoccoli.
Le vibrisse sono un nugolo di peli con funzioni particolari che si trova sul muso, che sono in grado di captare anche minime vibrazioni.
Gli zoccoli invece, superfici dure a contatto col terreno, grazie ad una serie di cellule recettrici degli stimoli meccanici, aiutano il cavallo a percepire alcuni suoni di bassa frequenza, pur non potendo udirli a livello dell’orecchio.
Per sfuggire ai predatori, l’udito rappresenta un senso fondamentale per l’esistenza del cavallo.
Particolarmente sviluppato fra gli esemplari al di sotto dei dieci anni d’età, tende a peggiorare dal quindicesimo anno d’età in poi.
Per riuscire a capire quanto ci sente un cavallo è sufficiente osservare i movimenti delle orecchie in presenza di rumori: nei cavalli diventati sordi o che stanno per diventarlo si nota una quasi assenza di movimento. Non è raro trovare cavalli sordi che muovono in modo compulsivo gli occhi per guardarsi intorno con la maggiore attenzione possibile, dato che si trovano a dover fare solo affidamento, oltre che sui loro compagni di branco, sulla vista.
“Il movimento e la posizione delle orecchie sono una parte importante del linguaggio del corpo del cavallo, ma sono spesso fraintese o completamente ignorate. La prima cosa che ti insegnano quando si inizia a frequentare un centro equestre è che un cavallo che porta le orecchie indietro sta manifestando un disagio o è in procinto di mordere e che un cavallo con le orecchie ben puntate in avanti è un cavallo tranquillo e felice. Questa è un’estrema semplificazione del sottile linguaggio equino e del reale significato della posizione delle orecchie del cavallo.
Le orecchie sono solo una parte dell’intera immagine. Se si presta attenzione solo alle orecchie, si può perdere di vista ciò che sta effettivamente accadendo. Ad esempio: le orecchie in avanti di certo significano che il cavallo è attento e felice, ma possono anche indicare che l’attenzione del cavallo è attratta da qualche “stimolo sonoro” che lo inquieta e quindi potrebbe essere in procinto di fuggire o combattere. Se si presta attenzione al modo in cui le orecchie del cavallo sono in avanti insieme al resto del linguaggio del suo corpo, allora si è in grado di distinguere e decifrare le orecchie in avanti “felici” dalle orecchie in avanti “in allarme“.
Lo stesso discorso vale per le orecchie indietro. Da uno sguardo superficiale della loro posizione arretrata (che poi ha diverse sfumature più o meno accentuate) è difficile dire se il cavallo è infastidito o intimorito da qualcosa o sta semplicemente ascoltando dei suoni dietro di lui.
Poi ci sono alcune posizioni delle orecchie di cui non si parla spesso: la rotazione laterale e il movimento alternato. Un cavallo che muove in modo alternato le orecchie fa pensare che sta ascoltando più cose da direzioni diverse e di solito è così ma non significa solo questo. Vuol dire anche che la sua attenzione è attirata da direzioni diverse quindi le orecchie possono indicare anche conflitto e preoccupazione. Può essere un segnale che anticipa una reazione di paura o che il cavallo è incerto su chi o a cosa prestare la sua attenzione.
Con le orecchie laterali potrebbe manifestare un atto di pacificazione. Ma, di nuovo, il contesto e il linguaggio del corpo sono necessari per avere un’idea completa di ciò che sta accadendo, poiché le orecchie laterali sono presenti anche nei cavalli rilassati o cavalli che non stanno cercando attivamente di placare nessuno.
Sicuramente la posizione delle orecchie e il loro movimento è un rapido e immediato indicatore di ciò che il cavallo vuole dirci ma non possono essere una “guida” completa ed esauriente per interpretare un linguaggio del corpo equino decisamente molto più complesso.”*
… se comprendi la mente del cavallo, riuscirai a prevedere il suo comportamento.
Robert M. Miller
*Da “I misteri del cavallo “ di Robert M. Miller Zoraide Editore